Chi sono più o meno?

Velletri, Roma, Italy
- Mi piace la nutella - Tifo As Roma - Ho dei miti - Sono eterosessuale - Ho la capacità di amare. In tutto il resto mi sento diverso, e forse anche nell’ultimo punto... Sono come un fanciullo..sono oblio..un nuovo inizio..una ruota rotante da sola..che si crea attimo dopo attimo con un atto di volontà pura e disinteressata, con un atto di gioco e di affermazione...Accetto la vita in ogni sua manifestazione!

lunedì 12 novembre 2007

Un pallone sporco di sangue, ignoranza e stupidità..

Partiamo dal principio... dalla stupidità di alcuni ragazzi di portare delle spranghe nella propria auto. Andiamo poi alla stupidità di utilizzare poi praticamente questi attrezzi appena si incontrano tifosi di altre squadre. La rissa finisce, probabilmente i contendenti si leccano le ferite soddisfatti dello sfogo, le macchine stanno per uscire da quell'autogrill. Ma un membro della polizia stradale, dall'autogrill dell'altro senso di marcia, dopo aver sentito schiamazzi, senza sapere bene cosa stesse accadendo dall'altro lato dell'autostrada, inizialmente attiva la sirena e poi preme il grilletto. Troppo frettoloso? Voglia di eroismo? Per deficienza intellettuale che lo accomuna ad altri suoi colleghi? O per rifarsi di una vita magra di soddisfazioni? In ogni caso, un "tragico errore"; uno dei due proiettili esplosi dal poliziotto colpiscono Gabriele Sandri, che si trovava in una delle macchine coinvolte nella rissa, ma che probabilmente stava dormendo (aveva lavorato fino alle 6 del mattino, consapevole di riposarsi mentre si recava da Roma a Milano) e che, sempre probabilmente, non si era neanche accorto della "battaglia" dei suoi amici. Gabriele, colpito al collo, muore. La macchina però esce nel frattempo dall'autogrill e si ferma solo ad un successivo luogo di sosta. Arriviamo alla stupidità di riferire la notizia in questo modo: " Durante una rissa tra tifosi, un poliziotto interviene uccidendo uno dei coinvolti ". Presentazione agghiacciante. Nonostante fossero appena iniziate le prime indagini per chiarire i fatti, nonostante i molti dubbi sulla vicenda, nonostante l'incompletezza della notizia, viene raccontato qualcosa che appare già evidente e senza bisogno di altri dettagli. Un poliziotto ha ucciso un tifoso. Un attimo di silenzio. Poi nel giro di poche ore la notizia raggiunge tutta Italia, di conseguenza anche i tifosi che si stavano recando verso i rispettivi stadi. E' il loro momento: il pretesto è ghiottissimo. L'odio verso la polizia, già radicato nella mentalità di alcuni ultrà, è reso finalmente giustificato in maniera schiacciante (un poliziotto ha ucciso un tifoso!). Nel frattempo le televisioni e le radio svelano nuovi particolari, che rendono quella famosa frase sempre più fragile, ma alcuni gruppi di tifosi, talmente incappucciati, talmente calati nel ruolo di paladini della giustizia che combattono contro gli infami, non possono recepire quelle novità. Finalmente è giunta l'occasione di rifarsi di tutti i soprusi subiti, di poter finalmente emergere dal buio che li ha sempre schiacciati. Finalmente sono loro a poter comandare. Non è più tanto lo spirito ultras a muoverli, o meglio, lo spirito ultras ha assunto un altro significato, che unisce anche colori e squadre diverse. Il significato è: CONTRO TUTTI, contro il calcio moderno, le istituzioni, le pay-tv, le divise blu, gli steward, le limitazioni, i giornalisti, i cameramen; e oggi più che mai, odio i poliziotti assassini! L'atmosfera si fa molto tesa, cori contro la polizia e primi disordini. A quel punto prende parte a questo grigio spettacolo, la decisione da parte di tutti gli organi di potere, di giocare regolarmente le partite, ad eccezione di Inter-Lazio, visto lo stretto legame della società biancoceleste verso il proprio "familiare" deceduto. Ma per la massa di ultras giocare ugualmente equivale a dire: " Voi tifosi non contate niente. "E' la goccia che fa traboccare il vaso; i bassi istinti dell'umanità si liberano in atti senza controllo, che vanno oltre il bene e il male, vanno oltre il giusto e lo sbagliato. C'è in questi comportamenti una folle brama di potere! L'unico modo per soddisfarla è la violenza contro tutto e tutti, contro altre persone, contro le barriere, contro edifici simbolo dei loro nemici. Nel frattempo le persone con un pò di luce nel loro cuore, piangono e ricordano un ragazzo morto, non importa se per coincidenza o no, ma che stava andando a tifare la propria squadra, cosa che molti di noi vorrebbero tornare a fare in libertà da limiti e da timore. Ma ciò ci sarà vietato a causa dei mali che affliggono il nostro mondo: l'ignoranza , la stupidità, la mediocrità, l'ostilità e le basse esaltazioni di alcuni frustrati (sia all’interno del tifo che delle forze dell'ordine), l'incapacità delle istituzioni di porsi su un piano superiore e di far prevalere la giustizia sopra ogni interesse. Finchè questo marciume non scomparirà, sempre se scomparirà, il calcio sarà morto perchè NOI, che siamo una maggioranza, non torneremo più a gustarlo in modo autentico.

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